lunedì 13 aprile 2009

UNA SETTIMANA DOPO...

Auguri prima di tutto,
per una Pasqua che è stata la più triste della mia\nostra vita...
Come ho già detto studio a L'Aquila, e adesso la vedo distrutta e tanti come me quella sera non ce l'hanno fatta. Io in verità me l'aspettavo il terremoto. Erano troppe le scosse che si ripetevano da mesi, la paura aumentava sempre più. Di notte il mio letto tremava tante volte che non ci facevo più caso. Non mi svegliavo più, lo sognavo...come quando suona la sveglia e tu sogni il telefono che squilla, era diventata una cosa quotidiana. Ricordo la prima che ho sentito, avevo il cuore in gola e le mani mi tremavano, ho cominciato un giro di telefonate cercando qualcuno che mi tranquillizzasse, Andrea, mia mamma e poi mi sono riaddormentata. Ricordo quel giorno che ce ne furono tre, stavo cominciando a capire che non passavano ma bensì aumentavano,nessuno ne parlava, era gennaio e nessuno diceva nulla sulle scosse ripetute, soltanto "scossa di magnitudo tot non si registrano danni a cose e persone". Nessuno si chiedeva niente? non so...studiare e convivere con il terremoto non è facile... a un certo punto ci si scherza su. Indoviniamo di quanti gradi era l'ultima scossa??? Andrea stava arrivando a casa mia per cena, erano le 11 e qualcosa, io e Martina guardavamo la televisone, è stata la seconda volta che mi sono veramente spaventata. E' stata la più forte fino a quel momento. Andrea suona al campanello "l'hai sentita?" " apri mi sono spaventato tantissimo"; il rombo del terremoto è spaventoso quasi più del tremito che procura. Tante ne sono seguite fino ad arrivare al 30 marzo; io e andrea avevamo mangiato e poi eravamo usciti a pagare le bollette, al nostro rientro in casa dopo pochi minuti c'è stata una scossa di 4.1. è stato il panico...ho sentito la casa ondeggiare e rumore di vetri rotti...tutti si sono precipitati in strada, le linee telefoniche intasate...io ho detto in piena crisi "come posso adesso continuare a dormire la notte? adesso non posso prorio più". Le scosse quel giorno si sono ripetute..10...la notte però sono rimasta da Andrea.. Tutte le mie cose sono rimaste a casa mia, c'è tutto li, non credo che si possano recuperare ora. La mattina alle 9:00 Andrea mi accompagna in biblioteca per fare ricerche per la tesi e va all'università. Li dentro sudavo freddo, come tutti attorno a me, la vibrazione del cellulare mi ha fatto saltare dalla sedia; per darmi il libro la donna che era addetta ai prestiti c'ha messo un secolo, le tremavano le mani e chiedeva a tutti il giorno prima dove fossero, cosa stavano facendo quando c'era stata la scossa... diceva di non farcela di essere troppo agitata. Quella settimana sono ripartita e tornata più volte per evitare di dormire li. Mercoledì avevo disdetto la casa...mi sembrava troppo pericolante per viverci, ma dove sarei andata? Avevo lezioni obbligatorie e la ricerca di una casa a piano terra era ridicola, dopo un pò di ricerche ci ho ripensato e ho deciso di rimanere. ho detto a mia madre che il giorno dopo non saremmo andate a togliere le mie cose da casa. la settimana era passata tra scosse più forti e più deboli. Venerdì mi pare c'era stata l'ultima. Domenica sera arrivo a L'aquila ma non ero tranquilla; C'è chi diceva che la scossa principale delllo sciame sismico era stata quella di lunedì 30, non sò era strano. Non era una scossa veramente forte da essere ritenuta la principale. Quando alle 11 circa ce n'è stata un'altra uguale quella sera ne ero certa poco dopo un'altra di 3.5...volevo andare via. Il giorno dopo all'università non potevo mancare però; chiedo ad Andrea se vuole andare via, che la natura in qualche modo ci stava mandando un messaggio. Simone si era svegliato ma anche se all'inizio erano d'accordo per andare via poco dopo l'abitudine da terremoto aveva preso il sopravvento e la mia proposta era stata accantonata perchè esagerata. Si lo era in effetti per le informazioni che avevamo. Lo era se ti senti dire da tutti sempre state tranquilli nn c'è niente di preoccupante. Così simone è riandato a letto e io e andrea avevamo deciso di non domire. Tutti hanno sempre e solo detto state tranquilli... Io non ci volevo stare li ma ero obbligata perchè le università nn chiudevano. A lezione eravamo raccolti tutti il più vicino possibile all'uscita di quelle tante aule che ora sono crollate. Verso le 3 e 15 andrea dice che ha sonno...Anche io ne avevo tanto benchè avessimo preso tanti caffè. tolgo le scarpe da ginnastica, i jeans e la maglia e metto il pigiama; mi siedo al pc e andrea allora va in bagno, passati due minuti dal momento in cui lui gira la chiave del bagno arriva...il boato, il frastuono, la terra che impazzisce e io scappo fuori e comincio a correre stravolta sulla terra senza scarpe e senza vedere nulla. Era diventato subito tutto buio. Comincio a urlare il nome di Andrea e sento tutte voci intorno a me e rumore di vetri e cose che cadono e si frantumano. Grida di donne in quei palazzi. Ero sola li e sentivo che intorno a me persone si stavano facendo del male...e al centro della città immaginavo che molti in quelle vie da dove io ero fuggita giorni prima non avrebbero avuto scampo...Andrea e Simone che dormiva ancora finalmente erano con me...le scosse continuavano e noi abbiamo aspettato la luce del giorno che sembrava non arrivare mai....
scrivo queste cose per far capire come i miei occhi hanno visto questa vicenda. Come mi sono sentita violentata psicologicamente a essere costretta a stare a l'Aquila durante lo sciame sismico perchè le università al contrario delle scuole non sono state chiuse. molti erano al letto perchè non si sentiva dire altro se nn state tranquilli. molti sono stati tranquilli nei loro letti infatti...e non si sono risvegliati più. In centro le case erano affittate per lo più a studenti.
Eravamo tutti su internet dopo le scosse, perchè nn ci hanno detto di uscire dalle nostre case...alcuni giovani come me erano arrivati quella sera per le lezioni del lunedì. L'università doveva essere chiusa... le case dovevano essere controllate... casa mia pare sia crollata io nn c'ero ma una mia coinquilina si e ha vissuto attimi di terrore...la padrona di casa non ha neanche telefonato per sapere se siamo vive l'ho chiamata io ieri e ha detto che era tanto in pena per noi...mah che...schifo....penso alle vite che sono state schiacciate e potevo essere io. Penso che le mie ansie mi hanno salvata.. e che adesso l'aquila è da ricostruire e tutto ciò che avevo intorno non sarà più lo stesso, penso che adesso non so che fare e devo ricostruire anche io, me stessa , la mia vita mattone dopo mattone, giorno dopo giorno...
Penso che Andrea per me è tutto, lo era prima e ancora di più lo è adesso...supereremo questa cosa, come non lo so...